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Contratti a tempo determinato: cosa cambia con il Decreto Lavoro?

Cos’è un contratto a tempo determinato?

È un contratto di lavoro subordinato con una scadenza prefissata. La scadenza deve essere riportata sul contratto di lavoro o sulla lettera di assunzione che viene fatta firmare al lavoratore. Un contratto a tempo determinato può essere stipulato per un massimo di 12 mesi, tranne in alcuni casi in cui può essere rinnovato per 24 mesi.

Differenza tra proroga e rinnovo

La proroga è la prosecuzione di un contratto di lavoro già stipulato tra datore di lavoro e lavoratore.

Il rinnovo invece prevede che tra le parti venga stipulato un nuovo contratto.

Decreto Lavoro

Le novità riguardano proprio il termine dei 24 mesi: sono state ampliate, infatti, le causali per cui è possibile il rinnovo del termine ad un massimo di 24 mesi. Precedentemente, la durata superiore ai 12 mesi doveva essere giustificata da esigenze temporanee, sia che fossero estranee all’attività ordinaria, sia in caso di incrementi significativi e non programmabili dell’attività ordinaria

Nuove causali

  • Specifiche esigenze previste dai contratti Collettivi;
  • Esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva ;
  • Sostituzione di altri lavoratori.

I rinnovi dei contratti a termine, con il nuovo decreto, saranno agevolati in quanto, le nuove causali, diverranno molto più accessibili per le aziende.

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